L'esercizio fisico fa bene (anche) alla memoria. Grazie all'aumento di una proteina utile al cervello

Esercizio fisico, vero toccasana ben oltre i muscoli e l’estetica: una ricerca dell’Università di Stanford ha stabilito che subito dopo avere svolto attività fisica con sollecitazione aerobica la memoria e la concentrazione migliorano nettamente, perché aumenta la produzione di una proteina che migliora la salute delle cellule nervose.
All’indagine hanno preso parte studenti universitari sedentari, cha hanno dovuto guardare una rapida sequenza di foto con facce e nomi di estranei per poi, dopo una pausa, cercare di ricordare i nomi delle persone quando le foto riapparivano sullo schermo. Metà degli studenti è poi salita su una cyclette, pedalando a ritmo crescente fino a sfinimento, mentre gli altri sono rimasti seduti per 30 minuti. Entrambi i gruppi hanno poi rifatto il test: quelli che avevano svolto esercizio fisico hanno ottenuto risultati nettamente migliori rispetto al primo test a riposo, mentre chi era rimasto in poltrona non è migliorato .

La spiegazione viene dalle analisi del sangue: subito dopo l’esercizio sono stati riscontrati livelli più alti di una proteina, il FATTORE NEUROTROFICO CERVELLODERIVATO (BDNF), che aumenta il benessere delle cellule nervose . Secondo i ricercatori l’aumento della proteina innescato dall’attività fisica ha quindi un ruolo importante nel migliorare memoria e ricordo.

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"Il corpo è in funzione del cervello".

Anche se ci sono altri fattori regolati dallo sforzo fisico, il fattore Bdnf è quello che cresce più velocemente e maggiormente e sembra essere la chiave per preservare la memoria e le capacità cognitive in quanto protegge i neuroni e stimola la formazione di nuove cellule, con ricadute positive sulla plasticità cerebrale e sulla cosiddetta “riserva cognitiva”. 
 
Lo spiega, e non è certo il solo, lo psichiatra svedese Anders Hansen nel recente libro “Muovi il corpo per potenziare il cervello”, chiarendo che “fare attività fisica vuol dire permettere al cervello di funzionare al suo meglio” perché influenza la memoria, la creatività e la resistenza allo stress.
 
Anche delle semplici passeggiate possono così aiutare a migliorare la capacità di concentrazione in soggetti Adhd con disturbo da deficit di attenzione, che hanno difficoltà a concentrarsi.
 
Secondo uno studio, chi cammina per 45 minuti tre volte a settimana mostra una diversa attività cerebrale nelle aree del lobo frontale e parietale migliorando la propria capacità di attenzione selettiva.

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