La dieta proteica nella menopausa Uno studio ha analizzato i cambiamenti nella densità ossea in donne sottoposte a diete ipocaloriche

Una dieta iperproteica sembra essere indicata per le donne in menopausa sottoposte a dieta ipocalorica in funzione di proteggere la massa ossea. Uno studio americano pubblicato sul Journal Bone Mineral Res. Nel 2001 ha analizzato i cambiamenti nella densità ossea in donne obese in postmenopausa sottoposte a diete ipocaloriche a diverso contenuto proteico. Un gruppo riceveva un apporto di proteine elevato e l’altro un apporto proteico normale.
Dopo un anno si è evidenziato che un maggior contenuto proteico della dieta riduceva la perdita di massa ossea.
La qualità dell’apporto proteico e l’integrazione necessaria per evitare l’acidosi costituiscono fattori fondamentali per trasformare l’aumentato apporto proteico in un beneficio.

Premenopausa e menopausa possono manifestarsi con aumento del grasso prevalentemente addominale
Com’è noto, la menopausa è la cessazione permanente dei cicli mestruali per esaurimento dell’attività delle ovaie che comporta riduzione degli ormoni estrogeni, aumento dell’ FSH (ormone follicolo stimolante) e prosecuzione della produzione di testosterone con conseguente squilibrio ormonale. La perimenopausa, invece, è una fase di transizione che inizia circa 4 anni prima dell’interruzione dei cicli mestruali.
Premenopausa e menopausa possono manifestarsi con cicli irregolari e aumento di peso con distribuzione prevalentemente addominale del grasso, vampate, alterazioni dell’umore, secchezza vaginale, alterazioni del sonno, perdita di massa ossea, aumento dei livelli circolanti di LDL (colesterolo “cattivo”) e riduzione dell’effetto protettivo dell’HDL ( colesterolo “buono”) con aumentato rischio cardiovascolare.
I protocolli chetogenici sono in grado di raggiungere il peso desiderabile in tempi più brevi rispetto alle diete tradizionali
L’applicazione, per un periodo di tempo limitato, di protocolli chetogenici (VLCKD/LCKD), in donne in perimenopausa/menopausa in condizioni di sovrappeso o obesità è in grado di:
– favorire la RIDUZIONE DELLA MASSA GRASSA VISCERALE e il raggiungimento del peso desiderabile in tempi più brevi rispetto alle diete ipocaloriche tradizionali e con minore rischio di recuperare il peso perduto se seguite da un adeguato programma di mantenimento.
Un’analisi del Women’s Health Initiative Observational Study ha evidenziato che una dieta low-carb può ridurre il rischio di recuperare peso nelle donne in menopausa rispetto ad una dieta low-fat;
– promuovere la riduzione della resistenza insulinica alla base di incremento ponderale, infiammazione cronica, malattie cardiovascolari e degenerative;
– agire favorevolmente sulla SHBG (sexual hormons binding globulin) che è protettiva per diabete mellito, malattie cardiovascolari e tumori ormono-dipendenti.