Attività fisica: quanto si brucia? Le attuali abitudini alimentari superano di gran lunga il fabbisogno dell'organismo

Ogni attività svolta durante la giornata comporta consumo energetico, Nel corso di un programma dimagrante l’attività motoria svolge un ruolo molto importante, anche e soprattutto quando si arriva alla fase di mantenimento.

Le abitudini alimentari attualmente diffuse superano di gran lunga il reale fabbisogno del nostro organismo e conducono inevitabilmente (tranne coloro “geneticamente” forniti di un sistema metabolico molto dispendioso che riesce a “bruciare” grande quantità dell’energia introdotta con il cibo) ad un accumulo dei depositi di grasso, in base al principio secondo il quale in natura nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma.

Il cibo viene scomposto nei diversi principi nutritivi, utilizzato  per scopi energetici e per eccedenza immagazzinata: un metodo molto “economico” che ci ha permesso di arrivare numerosi ai giorni nostri attraverso periodi di carestie. Il grasso costituisce la nostra riserva nei momenti di difficoltà, ma mentre i nostri antenati mangiavano quando riuscivano a procurarsi qualcosa di commestibile, oggi mangiamo in continuazione al solo scopo di provare piacere.

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Il metabolismo basale incide per il 60-75% del consumo energetico

L’alimentazione è passata da un atto necessario a un atto spesso voluttuario. Il risultato negativo è l’enorme aumento progressivo delle persone in sovrappeso e/o obese.

 

Ma quanto può incidere l’attività fisica sul consumo energetico quotidiano? Il metabolismo basale incide per il 60-75%, l’azione dinamica specifica degli alimenti per il 7-13% (con effetti diversi per i singoli principi nutritivi: i grassi fanno consumare il 5%, i carboidrati il 5-10% e le proteine il 10-30%), l’attività fisica per il 15-30%.

Se quindi il MB costituisce una quota fissa dipendente da età, sesso, composizione corporea ecc, scegliendo ciò che mangiamo e decidendo quanta attività fisica svolgere, abbiamo la possibilità di influire sul destino del nostro peso corporeo.

Naturalmente ogni attività fisica comporta uno specifico consumo energetico, calcolato in “METS”, cioé i multipli del consumo energetico a riposo. Se per esempio svolgo un esercizio fisico a 5 METS, significa che sto consumando 5 volte di più del consumo energetico a riposo.

Quindi come si calcolano la calorie consumate con l’esercizio fisico?

CALORIE CONSUMATE = METS x peso corporeo (andrebbe calcolata solo la massa magra) x minuti di esercizio svolto / 60.

Un esempio: se il mio peso corporeo è di 80 kg e cammino per un’ora alla velocità di 5 km/ora (una camminata a passo medio-svelto), consumo 3 METS, cioè 3 volte quello che consumerei se stessi a riposo.

Quindi? 3 mets x 80 kg (per semplicità non facciamo distinzione tra massa magra e massa grassa) x 60 minuti/60 = 240 kcal consumate.

Se anziché camminare corro a 8 km/ora consumando 8 METS: 8 x 80 x 60/60 = 640 kcal. In ½ ora naturalmente saranno consumate 320 kcal: attenzione però, non equivale nemmeno a smaltire un piatto di pasta da 80 grammi con un cucchiaio di olio e pomodoro.

Ciò non significa certo che svolgere regolarmente attività sportiva non sia utile, anzi, ci consente di smaltire efficacemente una parte della nostra alimentazione quotidiana contribuendo a dimagrire (se viene inserita in un regime dimagrante) o a mantenere il peso stabile il nostro peso (se è parte delle nostre abitudini continuative), ma la “corsetta” o la “passeggiatina” non devono diventare un alibi per lasciarci andare a pasti smodati, né farci illudere di poter bruciare tutto quello che abbiamo assimilato durante i pasti.
Resta che l’attività fisica è sempre consigliabile, purché personalizzata in modo corretto e con obiettivi chiari, ricordandoci sempre che può incidere per il 15-30% sul nostro consumo energetico quotidiano, costituendo il fattore modificabile più efficiente nel controllare il nostro bilancio calorico.

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