Le patologie d’interesse

Sindrome metabolica Quando il protrarsi di un errato stile di vita e una cattiva alimentazione pongono seri rischi

La sindrome metabolica è un’altra patologia c.d. della  “contemporaneità”, dovuta principalmente al protrarsi di uno sbilanciamento alimentare. Come il diabete tipo 2, infatti, anch’essa si radica e si sviluppa in uno stile di vita e di alimentazione errato che finisce per impattare la qualità di vita della persona, aumentandone gravemente il rischio di patologie cardiache.

I segnali che indicano la presenza di questa patologia da non sottovalutare sono:

Girovita largo (il grasso addominale è un fattore di rischio significativo rispetto alle malattie cardiache, più di quello che si presenta sui fianchi o in altre parti del corpo);

Alto livello di trigliceridi nel sangue;

Pressione alta;

• Un basso livello di colesterolo buono, definito anche HDL;
• Livelli di glicemia sopra la norma, detta anche iperglicemia.

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Sindrome metabolica e alimentazione: quando perdere peso è indispensabile

Il quadro dei sintomi fa comprendere quanto sia indispensabile nell’ambito di una diagnosi di sindrome metabolica procedere con la perdita di peso.

La dieta chetogenica, soprattutto la VLCKD, è utile a ridurre il grasso corporeo in generale e, in particolare, il grasso viscerale. Quest’ultimo è il più attivo dal punto di vista metabolico e genera infiammazione e insulino-resistenza, entrambi fattori sottostanti alla sindrome metabolica1Studi scientifici: “Riduzione del rischio cardio-metabolico e del peso corporeo mediante un Programma Multifasico con Very Low Calorie Ketogenic Diet in donne con sovrappeso/obesità: Uno studio condotto nella vita reale”. “Efficacia e sicurezza di un programma dietetico multifasico con pasti sostitutivi nella gestione dell’eccesso ponderale”.

Non solo: oltre ad apportare un miglioramento a tutti i parametri ematochimici e metabolici tramite la riduzione del peso, una delle caratteristiche principali della dieta chetogenica è la capacità di contrastare l’insulino-resistenza grazie all’assunzione controllata di zuccheri e ai corpi chetonici, che riescono infatti a “mettere a riposo” l’insulina .

Si rimanda all’articolo relativo al diabete per eventuali altri dettagli sul tema.

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