I grassi non sono tutti uguali Alcuni sono molto dannosi per la salute, ma altri sono estremamente benefici.

È importante fare chiarezza anche sulla classica raccomandazione di limitare l’assunzione dei grassi, di cui si sente spesso parlare. Fondamentale è infatti distinguere la QUALITÀ dei grassi assunti, perché alcuni sono effettivamente molto dannosi per la salute, mentre altri viceversa sono estremamente benefici.
“Grasso” in sé non è una cattiva parola e l’idea che i grassi siano sempre dannosi per il cuore non è corretta.
I grassi monoinsaturi sono i migliori in assoluto: uno studio canadese ha scoperto che chi sostituiva il 13% dei carboidrati con grassi monoinsaturi vedeva scendere del 35% i livelli di colesterolo LDL e salire del 12,5% i livelli di colesterolo buono ( HDL) in sole 4 settimane. Vero però è anche che è necessario assumerli nel modo corretto, poiché un loro eccesso fa aumentare i trigliceridi e sbilancia l’equilibrio calorico giornaliero. Questo tipo di grassi si trova nell’olio d’oliva, nelle nocciole e mandorle, nell’olio di sesamo.
Seguono a ruota i grassi polinsaturi, presenti nei pesci grassi come il salmone, le sardine, le sarde, rappresentati dagli acidi grassi omega 3 ( EPA e DHA) e da fonti vegetali come olio di colza e noci che abbassano i trigliceridi e il colesterolo cattivo( LDL), aumentano il colesterolo buono (HDL), hanno azione antinfiammatoria, fluidificano il sangue e le membrane cellulari favorendo gli scambi metabolici. Questi grassi sono inoltre un valido alleato per chi ha necessità di perdere peso.

Una salsiccia o un hot dog al giorno produce un aumento del 42% del rischio di problemi cardiaci e del 19% di diabete.
I grassi davvero cattivi, invece, sono i grassi saturi e i grassi trans. I primi non dovrebbero rappresentare più del 7% delle calorie totali giornaliere e si trovano nelle carni prevalentemente rosse, nei salumi, nel burro, nelle uova, nell’olio di palma e di cocco, nei prodotti caseari. I grassi saturi aumentano i trigliceridi, il colesterolo LDL, aumentano il rischio di malattie cardiovascolari e di diabete: una salsiccia o un hot dog al giorno produce un aumento del 42% del rischio di problemi cardiaci e del 19% di diabete.
I grassi trans sono i peggiori in assoluto. Si creano quando un grasso liquido si mischia con l’idrogeno e diventa solido. Li troviamo in moltissimi prodotti alimentari processati: la margarina, in piccole quantità nel burro, nei prodotti fast food (soprattutto nelle fritture), negli snack e merendine e nei prodotti di panificazione( quel “buon profumo” di pane e focaccia che esce dai forni dipende ahinoi dall’alto potere “aromatico” dei grassi trans).
Questo tipo di grassi aumenta i trigliceridi , il colesterolo totale , colesterolo LDL, riduce il colesterolo HDL e andrebbero eliminati dall’alimentazione quotidiana in quanto il loro rischio aterosclerotico è il più elevato. Si riconoscono nelle etichette dei prodotti alimentari prima di acquistarli: li evidenzia la dicitura “oli vegetali idrogenati” .
Una dieta chetogenica che sostituisce i saturi con polinsaturi, provoca un abbassamento significativo del colesterolo e degli eventi cardiovascolari.
Ci si chiederà quindi quale dieta risulta efficace ad esempio nel prevenire le malattie cardiovascolari:
le diete a basso contenuto di grassi totali, senza discriminare tra saturi, monoinsaturi e polinsaturi, non abbassa il rischio cardiovascolare, mentre diete come quella chetogenica, con grassi totali fino al 46% delle calorie totali, ma con sostituzione dei saturi in polinsaturi, provoca un abbassamento significativo del colesterolo e degli eventi cardiovascolari.
Ricordiamolo quindi: I GRASSI NON SONO TUTTI UGUALI, VA CONTROLLATA SEMPRE LA LORO QUALITÀ.
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