Perché è facile riprendere i chili persi Durante il processo di dimagrimento, fondamentale controllare le variazioni della massa grassa e magra

Per molte persone, una volta perso peso, è difficile mantenere i risultati raggiunti. Uno dei meccanismi implicati riguarda la fisiologica regolazione del bilancio energetico. Quando riduciamo l’apporto energetico, l’organismo attiva una risposta che tende a ripristinare l’equilibrio e a riportare il peso al valore iniziale, aumentando l’appetito e riducendo il metabolismo basale.

 

Durante una dieta la leptina prodotta dal tessuto adiposo si riduce segnalando al cervello il deficit e la grelina prodotta dallo stomaco aumenta l’appetito. A livello cerebrale, questi ormoni e altre sostanze prodotte dall’intestino, inducono modificazioni che si traducono in un rallentamento del metabolismo e quindi nella tendenza al recupero del peso perso.

 

Un altro meccanismo riguarda i circuiti cerebrali delle emozioni, della ricompensa, e della motivazione. Attraverso studi eseguiti con la risonanza magnetica si è visto che coloro che hanno perso peso continuano ad essere attratti da cibi particolarmente appetibili e le aree cerebrali coinvolte sono quelle della ricompensa, della motivazione e dell’attenzione al cibo.

 

Un terzo importante fattore è rappresentato dal fatto che una dieta troppo drastica con apporto proteico quantitativamente e qualitativamente insufficiente, aggravata dall’assenza di adeguata attività fisica (muoversi fa sempre bene, ma in funzione dimagrante è fondamentale la prescrizione di un programma di attività ben calcolato e il monitoraggio dei risultati), conduce alla perdita di massa magra, cioè la parte del nostro organismo che consuma più calorie.

zanardi-nataliya-vaitkevich-INTEGRATORI

La dieta chetogenica-ipocalorica-normoproteica può garantire un corretto dimagrimento che rispetti gli obiettivi

Più massa magra si perde e più facilmente si recupera il peso perso. Per questo motivo, durante il percorso dietoterapico chetogenico-ipocalorico-normoproteico, si rendono necessari controlli periodici delle variazioni della composizione corporea ( massa grassa, massa magra, acqua … ) con metodo impedenziometrico, arrivando al peso desiderato con un calo selettivo sulla massa grassa, con il mantenimento della massa magra e con un incremento del metabolismo basale.

A quel punto uno dei fattori che influisce sul recupero del peso sarà annullato ed avremo un “più facile” (nessun metodo dietetico può “garantirlo”) mantenimento del peso perso.

A questo proposito, la dieta chetogenica-ipocalorica-normoproteica può garantire un corretto dimagrimento che rispetti gli obiettivi (riduzione del grasso superfluo, tonificazione della massa muscolare e incremento del metabolismo).

In caso di recupero del peso dopo dieta scorretta, non si ripristinano più le stesse proporzioni perse di massa grassa e massa magra, ma l’incremento del peso è sostenuto da massa grassa.

E’ importante capire che un disordine alimentare psicogeno è solo un sintomo di un complesso sistema di problematiche

Dopo qualche passaggio (il classico effetto yo-yo) ci troveremo con il peso uguale alla partenza, ma con una percentuale di massa grassa maggiore.

Un fattore determinante per il mantenimento dei risultati ottenuti è quello psicologico. I disordini alimentari psicogeni possono avere molte cause, spesso concomitanti e sovrapposte, ma il cibo in sé non è una di queste. E’ importante capire che un disordine alimentare psicogeno, e cioè avente una causa psicologica, è solo un sintomo di un complesso sistema di problematiche psicologiche sottostanti che si possono manifestare in comportamenti alimentari disfunzionali per la salute psicofisica.


Un disturbo alimentare è spesso la combinazione di fattori predisponenti, scatenanti e cronicizzanti di tipo individuale, socioculturale, famigliare, biologico. Spesso, al termine di una dieta, è facile che riscatti il meccanismo della disinibizione e cioè la perdita della capacità di controllo nell’assunzione del cibo, difficoltà nel gestirla, senso di colpa e di impotenza che ne conseguono.


Altri processi psicologici che possono spiegare il recupero del peso sono, quindi, la mancanza di abilità nel recuperare l’autocontrollo, obiettivi non realistici, pensieri svalorizzanti, fame emotiva, mancanza di rinforzi, ecc..

Dimagrire in modo corretto svolgendo contemporaneamente attività fisica è la migliore delle strategie

Le strategie più valide per non riprendere i chili persi sono:
  1. Dimagrire in modo corretto svolgendo, contemporaneamente attività fisica;
  2. Durante il mantenimento svolgere regolarmente attività che mantenga e migliori il tono e il trofismo muscolare oltre che il tono dell’umore e l’autostima;
  3. Partecipare a gruppi di gestione delle emozioni correlate al cibo, trovando, insieme ad altri e con l’aiuto di psicologi specializzati del settore che siamo in grado di fornire, gli strumenti per affrontare le difficoltà del ritorno all’autonomia alimentare.