Sedentarietà e malattie cardiovascolari La prima causa di mortalità nel mondo colpisce soprattutto i soggetti che non fanno esercizio

Diversi grandi studi epidemiologici, su un totale di ben 25mila soggetti sani scrutinati, hanno valutato l’effetto sulla mortalità totale e cardiovascolare di un regime di attività fisica regolare. In un follow up massimo di 22 anni, tali studi hanno riportato una riduzione della mortalità totale di circa il 50%, a prescindere dalla capacità fisica dei soggetti.
Nel loro insieme, le malattie cardiovascolari rappresentano ancora la prima causa di morbilità e di mortalità nel mondo (MCV 22%, tumori 11,5%).
Secondo l’OMS, ogni anno 20 milioni di persone sopravvivono ad un evento cardiaco o ad un ictus, divenendo portatori di cardiopatia o cerebropatia cronica. A rendere ancor più preoccupante il dato, vi è l’elevata incidenza nelle fasce di età più produttive, ovvero tra i 40 e i 60 anni, con inevitabili ripercussioni economiche individuali, familiari e sociali.
Nei soggetti sedentari il rischio di malattia coronarica è 1,9 volte maggiore rispetto ai soggetti allenati.
È bene muoversi, insomma. Ma qual’è la giusta dose di esercizio fisico?

La massima riduzione del rischio si ottiene con esercizi di intensità moderata
L’Harvard Alumni Health Study, che ha coinvolto oltre 12.000 soggetti di età media, ha dimostrato che per ottenere una riduzione di mortalità del 20% è necessaria un’intensità di esercizio che porti a un consumo energetico di circa 4200 KJoule la settimana, pari a 30 minuti di esercizio fisico al giorno, per almeno 4-5 giorni alla settimana. Intensità minori non erano sufficienti a produrre miglioramenti significativi della prognosi.
La massima riduzione del rischio si ottiene con esercizi di intensità moderata, pari a 3-5 ore di marcia rapida, a 2-3 ore di jogging o 1-2 ore di corsa alla settimana.
Negli USA, dal punto di vista dei costi sanitari è stato calcolato che la sedentarietà è responsabile di almeno 250.000 morti premature ogni anno, tradotte in costi pari a 1000 miliardi di dollari.
Se il 10% degli adulti di età tra 35 e 74 anni, di entrambi i sessi, iniziassero a camminare per almeno un’ora tutti i giorni, i costi annuali della spesa sanitaria pubblica si ridurrebbero di 5,6 miliardi di dollari.